In tutto il mondo il fumo è considerato come un grave problema per la salute individuale e collettiva e ad oggi le sue conseguenze sono ampiamente documentate. Il fumo aumenta il rischio di varie malattie come il cancro, le malattie deldistretto cardiovascolare e le malattie respiratorie.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il tabacco è la principale causa di decessi evitabili a livello mondiale. Gli effetti dannosi del fumo sono dovuti alle numerose sostanze chimiche e tossine derivanti dalla combustione del tabacco e delle altre sostanze contenute nelle sigarette. Pertanto, il fumo di sigaretta è un fattore di rischio per numerosi problemi di salute, con ripercussioni importanti sui pazienti sottoposti ad interventi chirurgici, soprattutto nel periodo post operatorio.
Nuove evidenze scientifiche rivelano che i fumatori che smettono di fumare circa 4 settimane (o più) prima dell’intervento chirurgico hanno un rischio minore di complicazioni e un risultato migliore a 6 mesi di distanza. Oltre al beneficio acquisito nello smettere di fumare prima dell’operazione, continuare a non fumare nel periodo post operatorio è altrettanto importante. I fumatori hanno, infatti, un rischio significativamente più elevato di complicanze post operatorie rispetto ai non fumatori: infezioni della ferita chirurgica, guarigione tardiva, ospedalizzazione prolungata, re-ospedalizzazione e aumento della mortalità.
Le sostanze prodotte dalla combustione infatti, causano il restringimento dei vasi sanguigni, con conseguente riduzione del flusso sanguigno verso il sito dell’intervento. Ciò può ritardare il processo di guarigione e aumentare il rischio di infezioni, le quali possono portare a ulteriori complicazioni. Inoltre, il fumo può anche compromettere la funzione del sistema immunitario, rendendo più difficile per l’organismo combattere le infezioni.
Per prevenire gli effetti dannosi del fumo nel post-operatorio, i medici dovrebbero avvertire i pazienti sui pericoli del tabacco e offrire aiuti per smettere di fumare prima dell’intervento. Questo obiettivo può essere raggiunto con diversi metodi tra cui la consulenza, i farmaci e la terapia comportamentale. La ricerca ha dimostrato che una combinazione di questi tre elementi è il metodo più efficace per smettere di fumare.
Oltre ad aiutare i pazienti a smettere di fumare prima dell’intervento, è importante che i professionisti del settore medico adottino misure efficaci affinché i pazienti non fumino dopo l’intervento.
La terapia sostitutiva della nicotina, la terapia comportamentale, i gruppi di sostegno, l’esercizio fisico, il controllo sui fattori scatenanti (stress, consumo di alcol, frequentare altri fumatori, ecc.) e la definizione chiara di una data entro la quale raggiungere l’obiettivo, sono tutte strategie che possono aiutare le persone a non fumare. I medici dovrebbero monitorare i pazienti nel periodo post-operatorio per individuare precocemente eventuali elementi che indichino l’abitudine al fumo dopo l’intervento, attraverso l’uso di test del respiro o di analisi del sangue, affinché possano fornire adeguate consulenze e supporto educazionale.
Concludendo, la combustione di una sigaretta rilascia un’ampia gamma di sostanze tossiche e irritanti che hanno effetti nocivi sulla salute. Il modo migliore per ridurre questi effetti è smettere di fumare. A maggior ragione, smettere di fumare dopo un intervento chirurgico è importante nel post-operatorio e può ridurre significativamente il rischio di complicazioni e di ritardi nel recupero. Ogni paziente può necessitare di un approccio diverso per smettere di fumare. Pertanto, i medici dovrebbero collaborare con i loro pazienti per creare piani di trattamento personalizzati che rispondano alle loro esigenze specifiche